Storia

Tra le stanze e i giardini di Villa Tina tutto ha una storia.

La villa sorge nell’’antica contrada di Sant’’Avvocato, all’’interno della cinta muraria più esterna della città, un tempo zona commerciale ricca di botteghe.
L’’edificio, già presente al catasto napoleonico, ha origini sei-settecentesche, ma nel corso dell’ Ottocento ha visto profonde modifiche, tra cui l’’accorpamento dei due stabili che oggi la compongono. A quel tempo il proprietario era il medico Filippini.

La villa passò poi in eredità all’’avvocato Luciano Granzotto Basso, che la adattò in modo che fosse allo stesso tempo abitazione e studio per esercitare la professione. La sua famiglia vi abitò sino al 1960, quando egli fu eletto senatore e dovette trasferirsi a Roma. La casa venne dunque affittata per una quindicina di anni al colonnello Bazzali, pur rimanendo di proprietà della famiglia.

Nel 1975 venne completamente restaurata dal padre dell’’attuale proprietario, Paolo Bagolan, che affidò i lavori all’’architetto Francesco Doglioni, oggi docente universitario allo IUAV di Venezia.
L’’ampio spazio esterno sorge su un’’area archeologica di età romana. Gli abeti vennero piantati nel 1926 e in pochi anni il giardino assunse l’’aspetto attuale: si possono ammirare le due Magnolie giapponesi bianche, le Forsizie, il Pirus e soprattutto la Sophora giapponese, sorella minore della pianta monumentale che si trova in Piazza Isola.

Al 1930 risale l’’applicazione lungo il viale centrale dei quattro putti che raffigurano gli elementi vitali: aria, acqua, terra e fuoco. Le statue provengono da una villa di famiglia situata a Maràn, nelle vicinanze di Venezia.

Dal 2017 Daniela e Tiziano, in compagnia del loro fedele cane Ettore, hanno preso in affitto la villa trasformandola nel bed & breakfast Villa Tina.